Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare dall’1 al 31 luglio 2008 una selezione di opere di Luciana Matalon che indagano I Silenzi del Tempo.
Miklos N. Varga definisce la trasformazione dell’uomo contemporaneo dall’essere-nel-tempo a superstite-del-tempo. Ci si interroga, dunque, se esista ancora uno spazio di riflessione compatibile con le strutture antropologiche della contemporaneità.
Nella sua riflessione di fronte alla produzione artistica di Luciana Matalon, Varga risalta l’abilità nel rendere visivamente l’auspicio di “scavare nella memoria” (da cui prende il nome anche un ciclo di opere) per allargare la polarità natura-cultura all’orizzonte atemporale di materia-memoria: “ritorni e recuperi, analogie e corrispondenze, riflessioni e interpretazioni sottendono all’intenzionalità di riattivare un processo ciclico che riguarda la natura umana in tutta la sua estensione spaziotemporale, dalle origini al presente”.
O ancora, come mette in luce poeticamente Jolanda Pietrobelli: “‘la natura’ è stupida di fronte all’arte e muta se l’uomo non la fa parlare”. Questo sarebbe il ruolo, secondo Pietrobelli, dei “poeti incantatori”, tra cui annovera Luciana Matalon: “attraverso le sue ‘ruberie’ di antiche radici, attraverso i suoi taccuini di viaggio, porta in superficie ‘vite passate’ dando corpo e materia a figure di ansietà impegnate in rigide mutazioni. […] Quello di Luciana Matalon è un racconto di poeti incantatori, sensibili, attuali che fanno vibrare nella loro liricità i fantasmi della memoria”.
Luciana Matalon, veneta di nascita, milanese di adozione, esordisce a Milano nel lontano 1968. Artista poliedrica, si dedica a scultura, pittura e creazione di gioielli.
Espone in diverse città d’Italia e dal 1970 a New York, Miami, Washington, Parigi, Bruxelles, Lugano, Zurigo, Colonia, Dusseldorf, Madrid, Amsterdam e Tokio. Si sono interessati alla sua produzione artistica i critici Vincenzo Accame, Martina Corgnati, Giuseppe Curonici, Ferruccio De Bortoli, Armando Ginesi, Ermanno Krumm, Alberico Sala, Roberto Sanesi, Arturo Schwarz, Vittorio Sgarbi, Leo Strozzieri, Miklos N. Varga, Silvio Zanella.